Riflessione

In questi giorni ricchi di ogni ben di Dio, riflettevo su alcune questioni….

in primis guardando il nostro mondo dal di fuori mi sembra che siamo come le galline in un allevamento intensivo. Il sistema, o meglio i pochi (10%) che hanno accumulato il 50% della ricchezza, ci fanno credere che l’unico modo di essere felici è spendere e comprare. Che per l’economia sarebbe un disastro se noi non continuassimo a spendere …. Lavora consuma e poi muori ….

Ma se ci fermassimo? se ci accontentassimo? se puntassimo ad una decrescita consapevole?

Posso tentare di capire che limitarsi possa essere un sacrificio. Tutti nel nostro piccolo siamo schiavi di qualcosa o diamo per scontato un bene o un servizio, una comodità…. ma personalmente mi sento una gallina….

Mi sembra che le persone siano state inserite in un percorso dove ciò che conta è solo lo spendere, il divertirsi e se uno non ci riesce rimane frustrato e guarda con invidia quelli che vanno 10 giorni al caldo …. beati loro …

in secondo luogo le galline devono fare meno legami possibili tra di loro…. il meglio è lasciarle single nella propria gabbia. Eh si perchè le relazioni, le comunità producono sinergie, i beni possono essere scambiati, le necessità parzialmente soddisfatte, l’infelicità e la costante ricerca della effimera felicità nel consumo drasticamente diminuita.

Ecco che allora i modelli che vengono passati, a cui ispirarci ed ispirare i bambini portano sempre di più verso l’annullamento della coscienza e della consapevolezza, verso la frenesia della corsa infinita per fare cosa poi? per consumare di più … per permettersi l’auto più bella, la casa più bella, il vestito più bello, la scarpa firmata, il viaggio esotico ma rigorosamente in villaggio valtour….

Non ci rendiamo conto che la vita è passata e siamo rimasti con un pugno di mosche.

Pane integrale con lievito di birra

Ingredienti:

– 600 grammi di farina integrale;

– 280 ml di acqua ( più o meno una tazza)

– 3 cucchiai di olio di oliva extra vergine

– 20 grammi di lievito secco o meta quadratino di lievito di birra fresco

– alcuni pizzichi di sale

– un cucchiaino di miele

Sciogliere in acqua tiepida il lievito ed il miele. Versare nella ciotola precedentemente oliata la farina. Mescolare con un cucchiaio ed aggiungere il sale.

Oliarsi le mani ed iniziare ad impastare ( almeno 15 minuti) dopo i 15 minuti lasciare riposare 5 minuti aggiungere qualche ingrediente particolare ( spezie, semi, ecc). Rilavorare un altro po’ e disporlo nella casseruola (appena unta) dove poi si cuocerà.

Lasciare lievitare a temperatura almeno 25 – 30 gradi per 3 ore ( se sotto non lievita).

Accendere il forno alla massima potenza almeno 250 gradi.

Cuocere per almeno 40 minuti finchè la parte esterna si scurisce.

Farlo reffreddare un po’ se ci riuscite prima di mangiarlo…

Biscotti senza uovo – per le giornate invernali …

Biscotti al farro e mandorle, senza uovo.

Fuori nevica, i biscotti sono finiti e non ci sono uova? Ecco una ricetta per fare dei semplici biscotti al farro (o altra farina a piacere):

280 gr di farina al farro integrale (o altra farina a piacere)

100 gr di mandorle bio (anche non sgusciate)

180 gr di burro bio

50 gr di zucchero di canna integrale

In una ciotola unire la farina, le mandorle tritate, lo zucchero e il burro fuso. Amalgamare bene e disporre sulla spianatoia. Con il mattarello non si riuscirà a stendere l’impasto perché troppo friabile, quindi consiglio di fare delle palline con le mani e poi schiacciarle (con le mani o con un bicchierino da liquore).

Disporle sulla teglia e infornare a 180° per 10-15 minuti. A piacere ricoprire i biscotti con zucchero a velo una volta sfornati.

vedi http://marcoedaria.blogspot.com/2010/01/biscotti-al-farro-e-mandorle-senza-uovo.html

Dentifricio Biologico

Ingredienti per un vasetto:

– 4 cucchiaini di bicarbonato di sodio

– 3 cucchiaini di glicerina ( noi abbiamo usato la glicerina vegetale biologica presa su www.lasaponaria.it – 4 euro al flacone da 100ml)

– mezzo cucchiaino di sale fino da cucina

– 10 gocce olio essenziale di menta comperata da NaturaSi – utilizzo alimentare

Mescolare gli ingredienti finche diventa diventa una pappetta bella omogenea (5-10 minuti).

Mettere il composto in un vasetto. Il dentifricio è già pronto all’uso.

Alcune Variazioni:

– buono anche con le gocce di olio essenziale al limone;

– si può fare anche senza sale se risulta troppo salato.

Dado Vegetale

Dado Vegetale

Di ricettine di dado vegetale in rete se ne trovano di tutti i tipi. Io sono per le cose semplici, veloci e soprattutto sane. Del dado che conosciamo non ha praticamente nulla in comune, ma sicuramente è un insaporitore tutto naturale ed è pensato per la donna che lavora e corre, corre, corre. Iniziare ad autoprodursi alcune cosine utili, credetemi che ti fa pensare e rallentare…..provare per credere!!!

INGREDIENTI

250 gr. di carote; 250 gr. di sedano; 250 gr. di cipolle; erbe aromatiche (salvia-rosmarino-prezzemolo) e un paio di spicchi d’aglio a piacere. Si affetta e poi trita il tutto con il frullatore. Una volta ottenuto un bel pesto si aggiungono 250 gr. di sale grosso, si mescola bene (velocemente altrimenti le verdure buttano fuori l’acqua) e si preparano circa 4 vasetti. Il sale fa da conservante ma per comodità io lo tengo in frigo. Dura sei mesi ma un paio di vasetti si possono regalare o barattare .USO: 1 cucchiaino per fare il soffritto di un sugo o ragù per 4 pers.; 2 cucchiaini per fare il brodo per risotti, minestrine veloci, arrosti per 4 pers. Ricordate di non aggiungere ancora sale ma eventualmente aggiustatelo secondo il vostro gusto. N.B. Troppo sale non fa bene. Questo è anche un modo per utilizzare in autunno le ultime verdure dell’orto.

Tratto da: http://bionieri.ning.com/group/stimolatoribionierici/forum/topics/dado-vegetale-semplicissimo

Detersivo Piatti

INGREDIENTI.

3 limoni, 400 ml di acqua, 200 gr di sale grosso, 100 ml di aceto bianco.

PROCEDIMENTO:

tagliare a metà i limoni e spremerli, tagliarli ancora a metà per levare la pellicina interna che contiene anche tutti i mini-semini e buttarla, tritare a piccoli pezzi la buccia e frullarla al mixer con il succo, un pò d’acqua e il sale. Mettere poi in una pentola con il resto dell’acqua e l’aceto. Far bollire 10-15 minuti mescolando affinchè non si attacchi. A questo punto la buccia sarà più morbida e si frulla ancora per ottenere una crema che ti fa venir voglia di mangiarla. Se i piatti sono proprio unti si può mettere direttamente un pò di detersivo classico sulla spugnetta. Si inquina meno e si mangia su piatti che profumano di limone. Per chi lo vuole usare in lavastoviglie, ogni 8 giorni la solita pastiglia (per sgrassare) Si conserva in bottiglia di vetro. Provare per credere!!!!

Preso da: http://bionieri.ning.com/group/stimolatoribionierici/forum/topics/detersivo-per-piatti

Sapone con la lisciva

il sapone è l’unione tra un grasso e un idrossido (la soda caustica) che crea un sale (ma questa è ” solo chimica”).
In questo caso useremo non la soda caustica ma la lisciva autoprodotta usata fin dai tempi antichi come legante naturale

materiale occorrente

  • Acqua
  • Cenere (acqua e cenere in rapporto di 1 a 5 ma si può tenere anche uno a 4)
  • Olio di Oliva
  • Amido
  • Due pentole
  • Due cucchiai di legno
  • Un recipiente (doppio rispetto alla quantità da contenere)

fare la lisciva

Preparazione: vedi post più accurato sul sito

Mescola in una stessa pentola 1 kg di cenere e 5 kg d’acqua – ricordati di mettere prima la cenere e nel caso si cambiassero le proporzioni, di mantenere sempre il rapporto 1:5.

Cuoci a fuoco lento per circa due ore. Prova con la punta della lingua ed accertati che pizzichi un po’.

Prendi un secchio e mettici sopra uno straccio di cotone e versa il contenuto della pentola sullo straccio, lentamente, accertandoti che l’ acqua filtri per bene. Prendi il contenuto del secchio e travasalo nel recipiente.

Tieni da parte un po’ di quella lisciva: 500ml e aggiungi a questa 50 g di amido che ti servirà nel passaggio successivo…

La lisciva è un ottimo detergente anche se usato da solo e rende i capi bianchi splendenti, anche in lavatrice…

fare il sapone

Preparazione:

Metti in una pentola a scaldare l’olio d’ oliva e gira con il cucchiaio di legno finché non bolle .

Quando bolle SPEGNI IL FUOCO e versaci dentro lentamente piano piano, tutta la lisciva non inamidata e mescola una volta ogni tanto. Attenzione agli effetti speciali: schizzi, schiuma, rigonfiamento sommo del liquido, che poi si placa.

Riaccendi il fuoco e fai bollire per qualche minuto, diciamo cinque. Rispegni prudenzialmente il fuoco e versaci dentro la lisciva inamidata e amalgama ancora un po’. Ora si possono aggiungere essenze e profumi . Il sapone sarà pronto quando lascerà dietro di se la scia di grasso colante: il cosiddetto nastro.

Lascia stagionare per non meno di due mesi.

Links utili

http://forum.crisis.blogosfere.it/viewtopic.php?f=25&t=989&start=10

http://www.zoes.it/it/content/forum/grylluscampestris

http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20100121101151AAQXY8e

http://www.ilmiosapone.it/creareric.html

Lisciva

Chi ha la fortuna di avere un caminetto, in questo periodo in cui viene tenuto acceso, ha a disposizione una discreta quantità di cenere. Anzichè buttarla può preparare della liscivia di cenere da usare come detergente ecologico. Per liscivia in questo caso, non si intende quella che facevano le nostre nonne per produrre sapone, ma di un acqua ottenuta dalla cenere molto versatile in casa per le pulizie.

LISCIVA DI CENERE

Ingredienti:

1 parte di cenere di legna

5 parti di acqua di rubinetto

Preparazione:

Setacciare la cenere, metterla in una capiente pentola e aggiungere 5 parti di acqua. Portare a bollore e lasciare sobbollire dolcemente per 2 ore, mescolando ogni tanto. Spegnere, coprire la pentola e lasciarla riposare senza agitare fino al giorno seguente.

Il giorno dopo la cenere si sarà depositata sul fondo della pentola formando uno spesso strato, mentre l’acqua in superficie, che ormai non può più essere definita tale, ma lisciva (o liscivia), si presenterà quasi trasparente. A questo punto bisognerà preparare un’altra pentola sulla quale mettere un passino o un colapasta in cui sistemare un tessuto di cotone (meglio se bianco e successivamente da buttare) o un filtro adatto allo scopo.

Versare la lisciva nel colino facendo attenzione a non smuovere il deposito che deve rimanere sul fondo dell’altra pentola. La lisciva così ottenuta va lasciata decantare per qualche ora per verificare se si depositano delle polveri, in qual caso andrà filtrata nuovamente. Si mette ancora a riposo e si aspetta. Se necessario filtrare più volte fino ad ottenere una soluzione trasparente.

Quando la lisciva finalmente si presenterà limpida e trasparente versarla in flaconi di plastica o tanichette (vanno bene quelle dell’acqua distillata) per un futuro utilizzo.

Il prodotto non ha scadenza quindi se ne potrà preparare una discreta quantità per volta.

Uso:

Si può impiegare in molti modi.

Per i piatti: aggiungerne circa 50ml nell’acqua del lavaggio insieme al detersivo, per piatti e pentole particolarmente sporchi.

Per il bucato: in lavatrice come sbiancante e per aumentare l’azione pulente del detersivo o del sapone (80ml circa ad ogni lavaggio).

Per i pavimenti: aggiungerne un tappo o più nell’acqua del secchio.

Per tutte le superfici lavabili: (ad eccezione di marmo e legno): in questo caso si può riempire uno spruzzino con la lisciva ed aggiungere una decina di gocce di oli essenziali, come limone e/o tea tree come igienizzanti.

Poiché la lisciva ha l’aspetto dell’acqua, preferisco aggiungere nello spruzzino 1 goccia di colrante alimentare blu (quello per i dolci), in parte per non confonderlo con altri prodotti, in parte perché la trasparenza lascia pensare che si tratti di un prodotto molto leggero, spingendo a quantità eccessive di utilizzo, quando invece si tratta di un detersivo molto potente.

Lo spruzzino si può utilizzare per tutte le superfici lavanbili (piano della cucina, scrivanie in formica ecc..), lavandini, piani cottura e mattonelle.

E’ indicato anche per la pulizie dei vetri.

La pasta di lisciva che rimane nella pentola, può essere anch’essa sfruttata. Si presta ad essere utilizzata per lavare i piatti mettendone una piccola quantità direttamente sulla spugnetta.

http://www.lareginadelsapone.com/2010/02/lisciva-di-cenere_07.html

Sapone di Aleppo

Il Sapone di Aleppo (Savon d’Alep) è un sapone prodotto con solo olio d’oliva e olio di alloro tipico della città di Aleppo in Siria, la cui lavorazione artigianale segue una tradizione che risale all’antichità, perpetuata generazione dopo generazione.

Infatti, saponi del tutto analoghi a quelli attuali risultano prodotti in loco a partire dall’ottavo secolo.

Il Sapone tradizionale di Aleppo è un prodotto composto a partire da olii vegetali senza aggiunte di profumi, coloranti o conservanti.

L’olio di alloro contribuisce a dare a questo sapone proprietà antisettiche e antinfiammatorie mentre l’olio di oliva è caratteristicamente emolliente e anallergico. È quindi un tipo di sapone eccellente per le pelli secche e delicate oltre che per l’igiene in genere.

Attenzione: l’olio di alloro risulta essere per alcune persone un irritante motivo per cui non tutti ne tollerano l’uso.

Ogni anno, a novembre, quando gli olii di oliva vengono prodotti, si ripete lo stesso rituale nei caravanserragli dei vecchi suq di Aleppo.

L’olio d’oliva, viene trattato con acqua e bicarbonato di sodio, lentamente in un calderone di pietra, utilizzando lo stesso sistema di saponificazione usato in antichità.

Prima della cottura, quando la pasta è già pronta, viene aggiunto l’olio d’alloro, il cui compito è quello di profumare e di arricchire il sapone. La qualità del sapone dipenderà dalla quantità di olio d’alloro utilizzato, che può variare da 0% a 45%.

I saponi, che sono ancora di colore verde, vengono messi in impalcature a forma di torre, dove vengono lasciate all’aria fresca per un lungo periodo a maturare. In questa fase i saponi vengono marchiati con il sigillo del produttore. Il sapone secco si indurirà in un lasso di tempo pari a 9 o 10 mesi.

In questo periodo di maturazione il sapone inizia a cambiare colore, dal verde diventerà un colore dorato. Ciò avviene a causa della clorofilla dell’olio d’oliva, che illuminata dai raggi solari, produce questo cambiamento cromatico.

Oggi

Scritto il 30/11… Oggi è anche il mio compleanno. 45 anni. 45 anni per trovare una direzione che mi soddisfi. Alcuni la cercano tutta la vita.

Il giorno del proprio compleanno si fanno sempre dei bilanci.

45 anni per arrivare alla consapevolezza di quello che mi fa stare bene, mi fa sentire me stesso. Non è il possesso materiale, ne il denaro, ne il potere, è l’equilibrio.

L’essere in grado di costruire un’esistenza in equilibrio con l’ambiente, dentro e fuori me stesso.

Puntiamo ai 46.